La pittura affollata di Aldo Pogliani, in “Centro Valle” quotidiano sondriese, 8 dic. 2001.
Torna a esporre, con una bella personale, il pittore Aldo Pogliani, tra i pittori valtellinesi più noti, che ha inaugurato ieri a Tirano la sua nuova esposizione presso la Sala dei Servi di Maria in Piazza Basilica. La mostra – aperta fino al 23 dicembre – propone una serie di tele dall’inconfondibile stile di Pogliani, artista generoso, infaticabile, incurante del rischio di sfiorare ogni tanto i limiti della serialità nel suo lavoro. Ma Pogliani è comunque pittore talentuoso, capace di assumere naturalmente certa lezione della pittura recente ed elaborarla con risultati spesso originali e di forte impatto emozionale, caratterizzati da un uso a volte spregiudicato dei colori, da accostamenti improvvisi, per nulla scontati, con effetti talvolta spiazzanti ed altre di acceso lirismo. E’ soprattutto nelle tele di una certa dimensione che Pogliani dà il meglio di sé, con ampi tratti apparentemente veloci, sovrapposizioni ed una concentrazione segnica che determina quella caratteristica di sovraffollamento tipica dei lavori dell’artista. Ma non c’è, quasi mai, un eccesso in questa pratica gustosamente barocca: “Il suo contatto con la realtà – scrive Gerardo Monizza, presentando la mostra di Tirano – sta quotidianamente nel fare, senza risparmiarsi, impegnandosi a produrre per riuscire a dare concretezza alle proprie sensazioni o alle – come
lui stesso le definisce – emozioni indicibili. Indicibili piuttosto come “difficili, ma non come intraducibili. Di fatti Pogliani parla attraverso le sue opere traduce le visioni che lo colpiscono sulla tela”. In effetti i suoi quadri, tra i vari pregi, hanno quello di colpire direttamente il visitatore, quasi senza preavviso, ma, passato la sensazione epidermica, lascino spazio ad una fruizione più compiuta e profonda dell’opera.

L. Paini
Studio Murimani