La pittura materico-astratta di Aldo Pogliani, in “Alba” mensile di attualità, moda, costume, n. 4, giu. 1971, Milano, pp. 60-61.
Incontrai qualche anno fa ad una sua mostra personale Aldo Pogliani ed in quell’occasione conobbi anche la sua pittura.
I suoi quadri mi entusiasmarono subito, ed allora scrissi di lui che, nonostante fosse ancora giovane e come età e come
pittore, si stava incamminando a passi giganteschi sulla strada della grande classificazione artistica. Sono passati
appena due anni da allora, e oggi, visitando il suo nuovo studio, vedendo i suoi nuovi quadri, ho avuto la conferma di
aver colpito nel segno; il Pogliani ha cessato di essere un dilettante, è diventato un pittore professionista valutato,
quotato, qualificato. La sua pittura è stata una continua evoluzione sebbene circoscritta nella sua arte creativa, restando
fedele alle proprie ragioni intellettuali e stilistiche. Ora ha il "tocco" pulito, i tratti più sicuri, più netto il
distacco dei colori forti e il materico ad olio viene a volte separato da contrasti acrilici di notevole effetto luminoso.
Resta legato a questo genere a volte impulsivo a volte violento nella forma, ma la stratificazione del colore si raggruma
o si espande come fosse tessuto vegetale. Il gesto rotondeggiane dei colpi di spatola o di pennello non fa che confermare
una volontà di assoluto e di completo, che è in fondo ciò che l’artista tenta di raggiungere anche a livello della condizione
esistenziale quotidiana.
Tipico colorista, ma nel senso più raffinato, subordina il disegno alle esigenze del colore e,
siccome il colore senza la forma dà la sensazione di una certa confusione, fa un accostamento
tra i due che rende il tutto parte sensuale con l’appoggio ed il controllo dello spirito della
ragione, e ne fa cosa affascinante, essenziale alle tendenze espressive, dentro un mondo solare
derivato dal culto impressionistico della luce. Questo geniale pittore milanese, ormai conosciuto
in campo europeo, dipinge soprattutto per sé.Vendere un suo quadro anche agli alti prezzi raggiunti
sul mercato diventa per lui una pena. Il piacere di avere un suo quadro deve essere sorretto da una
sfacciata fortuna, la stessa fortuna che segue Pogliani, riuscendo a farlo rimanere, anche dopo tanti
successi, sempre lo stesso.
L. Reverberi
I quadri di Pogliani sono un sicuro investimento, in “Il Lombardo”, n. 1-35, Milano, gen. 1972, pag. 19.
E’ indispensabile nella presentazione di quadri sulla stampa, rendere prima edotti i lettori sull’autore degli stessi,
con una chiara e approfondita biografia. Aldo Pogliani però, pittore milanese con studio in via V. Monte al 50, gradirebbe
che ciò non avvenisse perché per natura è avverso a certe manifestazioni di notorietà. Ma poiché la sua pittura ha raggiunto
ormai elevati toni prestigiosi, è doveroso verso chi ammira e acquista i suoi quadri farsi conoscere, nonostante che lo
stesso sia decisamente restio alla vendita delle sue opere. Dopo questa indispensabile premessa, voglio ora parlare della "sua pittura",
della tecnica ma soprattutto dei colori. Pogliani, colorista per eccellenza, preciso nelle linee e nei piani tracciati,
articola ritmicamente nell’entità compositiva con colori tersi e brillanti. Il rosso, bleu e verde predominano, solo contrastati
da tratti di bianco o nero, ma che ugualmente si fondono in un amalgama pittorico, in una felice composizione cromatica.
Dopo il suo rientro da Parigi, ha avuto richieste di importanti esposizioni in varie capitali europee, per mostre personali anche a
carattere culturale. I quadri qui presentati fatti recentemente nella capitale francese sono in tecnica mista ove sono stati evidenziati i
pastelli violi e i bianchi acrilici.
I tempi di crisi si riflettono sempre negativamente sull’arte, con contrasti apparentemente insolubili,
ma l’acquisto di un quadro, oltre al piacere, deve dare una vantaggio economico, e le opere di Pogliani sono già un sicuro e proficuo investimento.
L. Reverberi
Presentazione (senza titolo) del catalogo introduttivo alla mostra personale tenutasi a Torino, presso la Galleria dei Mille, il mese di gennaio 1974.
Incontrai qualche anno fa ad una sua mostra personale Aldo Pogliani ed in quell’occasione conobbi anche la sua pittura.
I suoi quadri mi entusiasmarono subito, ed allora scrissi di lui che, nonostante fosse ancora giovane e come età e come
pittore, si stava incamminando a passi giganteschi sulla strada della grande classificazione artistica. Sono passati appena
due anni da allora, e oggi, visitando il suo nuovo studio, vedendo i suoi nuovi quadri, ho avuto la conferma di aver colpito
nel segno; il Pogliani ha cessato di essere un dilettante è diventato un pittore professionista valutato, quotato, qualificato.
La sua pittura è stata una continua evoluzione sebbene circoscritta nella sua arte creativa, restando fedele alle proprie ragioni
intellettuali e stilistiche. Ora ha il "tocco" pulito, i tratti più sicuri, più netto il distacco dei colori forti e il materico
ad olio viene a volte separato da contrasti acrilici di notevole effetto luminoso. Resta a questo genere a volte impulsivo a
volte violento nella forma, ma a stratificazione del colore si raggruma o si espande come fosse tessuto vegetale.
Il gesto rotondeggiante dei colpi di spatola o di pennello non fa che confermare una volontà di assoluto e di completo, che è in fondo
ciò che l’artista tenta di raggiungere anche a livello della
condizioni esistenziale quotidiana. Tipico colorista, ma nel senso più
raffinato, subordina il disegno alle esigenze del colore e, siccome il colore senza la forma dà la sensazione di una certa confusione,
fa un accostamento tra i due che rende il tutto parte sensuale con l’appoggio ed il controllo dello spirito della ragione, e ne fa cosa affascinante,
essenziale alle tendenze espressive, dentro un mondo solare derivato dal culto impressionistico della luce. Questo geniale pittore milanese,
ormai conosciuto in campo europeo, dipinge soprattutto per se. Vendere un suo quadro anche agli alti prezzi raggiunti sul mercato diventa per lui una pena.
Il piacere di avere un suo quadro deve essere sorretto da una sfacciata fortuna, la stessa fortuna che segue Pogliani, riuscendo a farlo rimanere,
anche dopo tanti successi, sempre se stesso.
L. Reverberi
“L’Alpino”, n. 1, Milano, gen. 1981, p. 27.
Durante l’ultimo pellegrinaggio sul¬l’Orti¬gara, ebbe il piacere di incontrare un amico milanese che, in compagnia del padre, era tornato, come ogni anno, sulle sacre terre tanto care a noi Alpini. Io lo conoscevo da tanto, da 15 o forse 20 anni, e sapevo della sua attività artistica perché io stesso avevo scritto per lui articoli di critica particolarmente positiva, ma non sapevo che il padre fosse un combattente dell’Ortigara. Questo maestro dell’arte pittorica è Aldo Pogliani, nato a Milano nel 1936 ove vive in città con studio in Via Monti, 54. Persona intelligente, schivo alle lodi e alle adulazioni, viso franco e leale, facile al sorriso, crea intorno a sé un alone di simpatia. Conosco l’evoluzione della sua pittura, dalle prime nature morte, i nudi del periodo parigino, dai reticolati, agli astratti di oggi. Colorista per eccellenza amalgama i colori sulla tela con tonalità forti, accostandoli a volute leggere di giallo e azzurro rendendo così il quadro piacevole anche all’occhio del profano. Strati leggeri di colori ad olio sovrapposti da sostanze acriliche o plastificanti, ricostruiscono una
dimensione di forme denaturalizzate e desimbolizzate di naturale effetto luminoso. Pittura spontanea che nei momenti "caldi" smargina in un astrattismo, svincolato da scuole e tecniche che lo potrebbero far deviare dalla impronta personale. Tocco pulito, tratti scuri, netto distacco dei colori forti, accostamento che rende il tutto
parte sensuale con l’appoggio ed il controllo dello spirito e della ragione ne fa cosa affascinante ed essenziale alle tendenze espressive, dentro un mondo solare, derivato dal culto impressionistico della luce.
Questo geniale pittore milanese conosciuto ormai in Europa e nel mondo (i suoi quadri, quotati alte cifre, si incontrano nelle migliori collezioni ed in alcuni grandi musei del Portogallo, Spagna, Francia, Polonia e Germania) ha offerto all’Associa¬zione Nazionale Alpini, tramite il nostro giornale, la possibilità di poter possedere, se non un suo quadro, un multiplo su tela 1/1000, quasi a prezzo di costo. L’originale resterà nella sala della Direzione del giornale. Detti quadri, raffiguranti uno scorcio della catena dell’Ortigara, potranno essere richiesti a scelta da tutti i nostri Soci Alpini ed amici degli Alpini. Il costo ed il modo per acquistarli sarà pubblicato sul prossimo numero de "L’ALPINO". E’ bene ricordare che sono solo 1000 pezzi di ogni quadro ed i primi ad inviare il tagliando saranno i soli ad essere accontentati.