Non è facile analizzare, in forma succinta, tutte le fasi di ricerca di Aldo Pogliani, un giovane esponente
dell’avanguardia artistica italiana, di quell’avanguardia, per intenderci, che è fuori dal piano d’un astratto
velleitarismo cultural,e ma seriamente ancorata al principio di creare "opere della pittura". Per questa ragione
dedichiamo, dopo Fiume e Spreafico, volentieri la copertina di Italia Artistica al Pogliani e invitiamo i
lettori, a proposito di ricerche d’avanguardia europee, a leggere l’articolo iltra pagina di questo numero
della rivista. (Cfr "Le avventure dell’avanguardia contemporanea a pag. 4). Possiamo dunque collegare il Pogliani
alla poetica informale del primo futurismo del Boccioni e del balla e del Severini e i suoi degni continuatori con
Prampolini. Né va dissociata l’esperienza del Pogliani, per gli intenti onesti, a quella esperienza creativa sotto il
profetico profilo dei massimi protagonisti delle avanguardie storiche, con Monet, Cézanne e Braque. Si può parlare
quindi di sincera vocazione sperimentativa di Aldo Pogliani sulla strada del lirismo della ricerca di un linguaggio
nuovo, basato su nuove ipotesi pittoriche comunicative. Pogliani non bara giocando a provare il mezzo, quasi a
chiedergli un causale e sorprendente risultato. Pogliani supera l’irrazionalità del libero gesto, ma si porta su una forma
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espressiva coloristica
moderna ed attuale che richiama il manifesto della Cromofonia del Prampolini, secondo il quale la
pittura va concepita come "un’aggregazione di vibrazioni cromatiche" e "i principi su cui si deve
fondare il pittore futuro saranno quelli sulla pura visibilità atmosferica". Prampolini insisteva sul
seguente programma di rinnovamento: "Cernere l’atmosfera, saturare i nostri occhi della natura inconcepibile,
lanciare nell’astratto il concreto, sì che dalla ripercussione reciproca ne balzi una violenta irradiazione di
vibrazioni evolutive. Distruggere, distruggere per ricostruire la coscienza e l’opinione, la coltura e la genesi dell’arte".
In quest’aria di purismo prampoliniano troviamo l’emulo Pogliani con la sua "Reminiscenza", le sue "Sensazioni" e il suo
"Reticolati". Si può riparlare di lontananze spirituali, di dimensioni emotive e di sentimento del colore che determina
il sentimento della materia. Si può infine affermare che le linee e i profili di quest’arte non sono soltanto suggestive
forme geometriche, ma "forze irradianti, la cui tensione è tutta nella sostanza stessa del magma cromatico".
E. Marcianò
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