Avanguardia artistica italiana: Aldo Pogliani, in “Italia Artistica” n. 3, Milano, giu. 1975, p. 35.
Non è facile analizzare, in forma succinta, tutte le fasi di ricerca di Aldo Pogliani, un giovane esponente dell’avanguardia artistica italiana, di quell’avanguardia, per intenderci, che è fuori dal piano d’un astratto velleitarismo cultural,e ma seriamente ancorata al principio di creare "opere della pittura". Per questa ragione dedichiamo, dopo Fiume e Spreafico, volentieri la copertina di Italia Artistica al Pogliani e invitiamo i lettori, a proposito di ricerche d’avanguardia europee, a leggere l’articolo iltra pagina di questo numero della rivista. (Cfr "Le avventure dell’avanguardia contemporanea a pag. 4). Possiamo dunque collegare il Pogliani alla poetica informale del primo futurismo del Boccioni e del balla e del Severini e i suoi degni continuatori con Prampolini. Né va dissociata l’esperienza del Pogliani, per gli intenti onesti, a quella esperienza creativa sotto il profetico profilo dei massimi protagonisti delle avanguardie storiche, con Monet, Cézanne e Braque. Si può parlare quindi di sincera vocazione sperimentativa di Aldo Pogliani sulla strada del lirismo della ricerca di un linguaggio nuovo, basato su nuove ipotesi pittoriche comunicative. Pogliani non bara giocando a provare il mezzo, quasi a chiedergli un causale e sorprendente risultato. Pogliani supera l’irrazionalità del libero gesto, ma si porta su una forma
espressiva coloristica moderna ed attuale che richiama il manifesto della Cromofonia del Prampolini, secondo il quale la pittura va concepita come "un’aggregazione di vibrazioni cromatiche" e "i principi su cui si deve fondare il pittore futuro saranno quelli sulla pura visibilità atmosferica". Prampolini insisteva sul seguente programma di rinnovamento: "Cernere l’atmosfera, saturare i nostri occhi della natura inconcepibile, lanciare nell’astratto il concreto, sì che dalla ripercussione reciproca ne balzi una violenta irradiazione di vibrazioni evolutive. Distruggere, distruggere per ricostruire la coscienza e l’opinione, la coltura e la genesi dell’arte". In quest’aria di purismo prampoliniano troviamo l’emulo Pogliani con la sua "Reminiscenza", le sue "Sensazioni" e il suo "Reticolati". Si può riparlare di lontananze spirituali, di dimensioni emotive e di sentimento del colore che determina il sentimento della materia. Si può infine affermare che le linee e i profili di quest’arte non sono soltanto suggestive forme geometriche, ma "forze irradianti, la cui tensione è tutta nella sostanza stessa del magma cromatico".

E. Marcianò
Studio Murimani